Possiamo intervenire in tutta sicurezza. Ma non facciamo allarmismo gratuito
“Prima di tutto non bisogna fare dell’allarmismo sul Coronavirus. Ed in caso di un eventuale
e remoto caso sospetto possiamo intervenire in tutta sicurezza”. Sono le parole di Gian Luca Vicini,
responsabile della sala operativa provinciale della Croce Rossa di Pavia.
“Il servizio del 118 – spiega Vicini – ci ha fornito le norme comportamentali per la gestione della
malattia da nuovo Coronavirus. Confermo che siamo preparati e quindi i cittadini non devono
preoccuparsi. Ma quello che mi sento di suggerire è di evitare assolutamente allarmismo gratuito”.
L’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areu) ha fornito un dettagliato elenco di operazioni da
mettere in campo difronte ad un caso sospetto.
“Una volta identificato – spiega Vicini – secondo una serie di sintomi (febbre, tosse secca, mal di gola,
difficoltà respiratorie) associati a dei requisiti (per esempio l’arrivo dalla zona di Wuhan nei 14 giorni
precedenti l’insorgenza dei sintomi) il nostro equipaggio si deve muovere secondo della precise
indicazioni. Per esempio, oltre ai normali dispositivi di protezione individuale previsti, deve indossare
anche la mascherina, gli occhiali e il camice in TNT. Al termine del servizio deve lavarsi accuratamente
le mani”. Anche sul paziente sono previste delle raccomandazioni operative. “Dobbiamo far indossare
al paziente la mascherina chirurgica – spiega Vicini – La persona dovrà essere destinata al Pronto
Soccorso del Policlinico San Matteo o direttamente al Reparto infettivi del policlinico San Matteo e
siamo ovviamente obbligati di avvisare i medici di un caso sospetto in arrivo. Al termine della missione
è necessariamente prevista una sanificazione integrale delle attrezzature, dei dispositivi medici
utilizzati e di tutte le superfici interne del vano sanitario secondo una rigido protocollo. Infine, proprio
per tutelare anche i membri dell’equipaggio, dobbiamo accertarsi che i nominativi del personale
siano inseriti nella scheda missione proprio perché dobbiamo tracciare l’intera operazione”.
Gian Luca Vicini, basandosi sulle indicazioni fornite da Areu, entra nel merito del quadro clinico e
della sua evoluzione in caso di sospetto. “I sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal
di gola, difficoltà respiratorie: gli esami radiologici del torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali
diffuse. -spiega - Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia
una forma lieve, similinfluenzale, che una forma più grave di malattia. Una forma inizialmente lieve può
progredire in una forma grave, soprattutto in persone con condizioni cliniche croniche pre-esistenti,
quali ipertensione, e altri problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie
respiratorie; anche le persone anziane potrebbero essere più suscettibili alle forme gravi”.